“Nessuno può prevedere che cosa ci riserva il futuro” ha scritto oggi sul Corsera Orham Pamuk, premio Nobel della letteratura innamorato della Istanbul romantica nel suo capolavoro più noto, infarcito di vicende personali e immagini della città, non ancora metropoli. Amante della propria infanzia e d’un mix di vestigia imperiali in disarmo e di quartieri poveri, poverissimi negli anni Sessanta. Gli anni dei golpe militari che travolgevano tutti, anche i kemalisti del Partito Repubblicano che coi difensori del laicismo in divisa provavano a star sottobraccio, per essere comunque travolti, come ogni partito, da chi diceva di porsi al di sopra delle parti: le Forze Armate. Proprio nell’anno in cui Pamuk nasceva, il 1952, la nazione anatolica era ammessa nella Nato. Era l’epoca dell’Alleanza Atlantica para golpista e manovrata dalla Cia che creava il sistema Stay-behind, dalle parti nostre, fra Taviani, Andreotti e Cossiga, denominata Gladio. Quella Turchia piaceva ai disegni trumaniani e al generale Eisenhover, l’impatto d’un esercito sorto dal furore dei “Giovani turchi” poteva servire per contenere la possibile contaminazione comunista sulle sponde del Mar Nero. Ma l’animo di Pamuk vola alto, è estremamente sensibile, guarda altro, guarda oltre e in uno dei passaggi delle mirabili pagine di Istanbul insegna che hüzün, che in lingua turca sta per ‘tristezza’, viene dritta da due versetti del Corano, dunque è d’origine araba. Ma ha anche un sinonimo, menzionato in altri versetti, che diventa ‘afflizione’. Fra i due: “Il sentimento di tristezza può derivare da d’un eccessivo attaccamento al mondo, ai beni, ai piaceri materiali”, “l’origine mistica dell’afflizione si dimensiona sul senso di perdita e di dolore. Un vero mistico non pensa alle questioni mondane come le ricchezze, i beni, ad affliggerlo può essere la sua incapacità di avvicinarsi ad Allah”. Accostare a questi concetti il feroce scontro fra l’uomo che ha incentrato sull’Islam il suo progetto politico e l’avversario politicamente laico ma di profondissima fede musulmana, finito in galera per accuse di corruzione e peculato, è quantomeno straniante. Staccati entrambi da qualsivoglia misticismo islamico.
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