martedì 19 aprile 2016

Kabul boom


Enorme esplosione stamane a Kabul in un’area affollata di passanti, presso un capolinea di autobus. Finora si contano 28 morti e oltre trecento feriti, ma vista l’entità della deflagrazione si cercano altre vittime sepolte sotto le macerie e sono possibili ulteriori decessi fra i colpiti più gravi. L’esplosione è rivendicata dal movimento talebano. L’attentato è stato provocato facendo deflagrare un camion presso la sede di un sedicente ‘Direttorato della Sicurezza’ che fornisce guardie del corpo ai parlamentari. Secondo notizie tuttora non confermate dopo l’esplosione un gruppo armato avrebbe provato a entrare nell’edificio facendosi largo a raffiche di mitra, sarebbe comunque stato respinto. Testimonianze raccolte e diffuse dalla Reuters raccontano di decine di veicoli danneggiati e della rottura di vetri in un’area molto ampia. La nuova campagna di primavera lanciata, come accade da tempo, dai taliban aveva già avuto un precedente episodio giorni fa con il suicidio d’un kamikaze su un bus a seguito del quale erano morti d’una dozzina di soldati. Secondo Adbullah, accorso sul luogo dell’attentato, la barbarie talebana prosegue la sua strada, mostrando il lato sanguinario di sempre.
Ma le affermazioni del primo ministro confermano pure che il tentativo di dialogo provato dal presidente Ghani, cui nei mesi scorsi ha fatto da sponda il presidente pakistano Sharif, è completamente fallito. L’ala irriducibile dei turbanti ha orientato il nuovo leader Mansour a rigettare ogni tavolo evidenziando ancor più le debolezze militari dell’esercito supportato dai consiglieri statunitensi. In effetti la difesa delle città è diventata un’impresa per l’Afghan National Army Force. Nonostante la mobilitazione permanente gli attacchi a sorpresa dei ribelli sono ripetuti e non riescono a essere filtrati da nessuna prevenzione. Poiché queste azioni paralizzano molte attività i talebani, dallo scorso inverno, sembrano aver orientato l’offensiva quasi esclusivamente su alcune aree urbane rispetto a quei territori rurali, dove sono comunque presenti, ma con azioni più sporadiche. Alla finalità di colpire i lealisti nei luoghi, dove dovrebbero teoricamente sentirsi sicuri, s’unisce l’intento di diffondere un’indiretta propaganda alla popolazione. Nonostante gli annunci e la prosopopea radicata anche nel nuovo governo fantoccio, il Paese è assolutamente incontrollato.

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