venerdì 19 luglio 2019

Kabul: nuovo attentato, nuovi morti


Fra lo studente universitario di Kabul e lo studente coranico (talib) che l’uccide c’è il comune denominatore dell’età: sono entrambi giovani. Seguono corsi differenti. Quelli morti stamane, mentre s’apprestavano ad entrare nelle aule, cercano nella cultura un’arma di riscatto in un Paese condannato all’instabilità eterna proprio da coloro che si vantano di parlare di pace. Quelli che indossano il turbante della tradizione affermano di difendere l’Afghanistan ammazzandone i fratelli. Accade da decenni e in questi mesi di più. Proprio in relazione ai colloqui di pace gli attentati contro i civili hanno avuto un picco, animati dai talebani dissidenti del Khorasan che seguono la via dello Stato Islamico e dalla Shura possibilista a un governo (il proprio),  autrice anch’essa di azioni sanguinose per mostrare la sua forza e determinatezza, per dire a interlocutori e concorrenti: gli irriducibili siamo noi. Per tutto questo stamane son morti prima due poi altri sei studenti, che risultavano feriti gravi dopo  l’esplosione di due Improvised explosive device, i famigerati Ied, che hanno fatto saltare in aria due automobili e causato la carneficina. Si contano altri trenta feriti, alcuni in gravi condizioni. Giorni addietro, chiudendo a Doha l’ennesimo inconcludente faccia a faccia fra le parti statunitense e talebana, con in più la presenza di alcuni sedicenti membri della società civile, ogni dichiarante s’impegnava a: ridurre a ‘zero’ le vittime civili, garantire alla popolazione sicurezza pubblica (sic!) e beni necessari, compresi quell’acqua e quel cibo che in alcune zone mancano, e poi educazione civile e religiosa. Eppure l’unica religione che continua a essere osannata è quella della morte; non del martirio, ricercato o subìto, ma del supplizio inflitto a innocenti, fuori da qualsiasi logica o strategia. Son queste le giornate che si susseguono a Kabul e nelle trentaquattro province afghane, mentre gli strateghi degli accordi fingono di accordarsi su qualcosa.

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