Incontro saltato in
Qatar e incertezze sul futuro dei colloqui di pace per l’Afghanistan. Così
rispondono i talebani alla forzatura della mega delegazione (250
rappresentanti, fra cui una cinquantina di donne) proposta da Ghani al suo
seguito. Alle sollecitazioni del sultano Barakat, del Centro studi qatarino per
il conflitto, inizialmente i taliban non avevano eccepito nulla per poi dare
forfeit. Intanto il tempo scorre, visto che le delegazioni avevano iniziato
ufficialmente gli incontri nello scorso settembre e, guidate dall’inviato di
Washington Zalmay Khalilzad, si davano 10-12 mesi per raggiungere un accordo.
La tempistica appariva agli osservatori eccessivamente ottimistica sulla base
di quanto mostrato dai precedenti tentativi del 2010 e dei periodi seguenti. Eppure
nelle varie sedute dei mesi scorsi, le stesse rappresentative dei turbanti avanzavano
fiducia nella possibilità di risolvere alcune controversie. Certo, hanno sempre
ribadito di non voler trattare con l’attuale governo e questo nodo, che il
gruppo di Ghani ovviamente non considera tale, rischia di saltare l’intero
tavolo, che pure mostra ulteriori criticità come la questione delle basi
statunitensi sparse in varie province. Forse la soluzione praticabile ruota
attorno alla figura del presidente, un suo sacrificio a favore di altri del
proprio entourage potrebbe diventare un compromesso. I funzionari americani di
Cia e Pentagono che seguono gli eventi farebbero capire che si può fare, ma
elementi politici afghani, fra cui anche signori della guerra imbarcati nella
gestione Ghani (Abdullah, Dostum) non vogliono perdere terreno rispetto ai guerriglieri
che vogliono sistemarsi nei posti di comando. Ne consegue il logorante braccio
di ferro a distanza che rischia di bloccare le trattative su questioni centrali.
Dunque si rimanda ancora, mentre i taliban, tanto per far offrire ulteriori
dimostrazioni della propria determinazione, annunciano con le armi l’ennesima offensiva
di primavera, anche se in realtà gli attacchi non hanno più stagione: gli
studenti coranici quando vogliono colpiscono e si ritirano. In ogni luogo, in
ogni periodo.
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