La vita deve proseguire, la politica deve procedere. La
pandemia può fare più vittime ma non importa, perché i due momenti - così come
i riti religiosi o il pellegrinaggio del Purna
Kumbh Mela comunque realizzato giorni addietro - necessitano di
rivitalizzazioni e celebrazioni. E oggi l’India delle urne guarda chi vince e stabilisce
nuovi equilibri, come il Trinamool
Congress nel Bengala occidentale che nell’ultimo decennio ha cancellato la
trentennale supremazia del partito comunista, indiscusso amministratore del popoloso
Stato dov’è Calcutta (5 milioni di abitanti su un totale di 93). I cinque
territori (West Bengala, Kerala, Tamil Nadu, Assam, Puducherry) dove nelle recenti settimane si è votato raggiungono i 230 milioni di abitanti. Una quota
consistente seppure non gigantesca. Del primo abbiamo detto, la sinistra si
conferma nel profondo sud in Kerala e Tamil
Nadu, mentre il governativo Bjp guida gli altri due Stati. Però nei tre mesi in
cui la campagna elettorale s’è sviluppata raduni e comizi hanno messo gomito a
gomito, faccia a faccia, fiato a fiato decine di migliaia di persone, d'ogni partito. Tutte incuranti di protezioni, invasate nel seguire i politici e
gridare come loro e più di loro. Tutte guardate da qualche agente, non di più.
Questi comportamenti hanno indubbiamente contribuito all’incremento delle
infezioni che a livello nazionale sfiorano quotidianamente il mezzo milione,
quelle accertate, così come per le quattromila vittime note, visto che ce ne
sono centinaia e centinaia di non registrate e immediatamente cremate su pire
di fortuna per il rischio d'ulteriori epidemie.
Il governo centrale, quelli locali si son guardati bene
dal rinviare queste consultazioni nonostante la crescita esponenziale dei
picchi epidemici già da fine gennaio. Alcuni studiosi hanno messo a confronto
la situazione di venti Stati dove non si votava con i cinque impegnati nei seggi. I grafici indicanti la crescita che, ovunque dal mese di marzo, mostrano
una salita ripidissima, nelle aree che hanno ospitato manifestazioni elettorali
raggiungono una verticalizzazione assoluta. Naturalmente viene anche ricordato
come a fine 2020 l’Esecutivo Modi si cullasse nell’illusione che la peggiore
ondata nel Paese, quella vissuta da aprile a ottobre scorsi, fosse attenuata,
da lì anche la scarsa preoccupazione per la campagna vaccinale e lo stesso
reperimento di materiale sanitario, compreso l’approvvigionamento
dell’ossigeno, la cui carenza da settimane fa morire cittadini perché i malati
gravi sono diventati milioni. E non si hanno spazi attrezzati dove poterli
ricoverare. Il disastro era annunciato da mesi, ma si è andati avanti egualmente con la
possibilità d’infettare sempre più gente, com’è avvenuto con queste elezioni. La
situazione critica è generalizzata, però dove i presidi minimi vengono usati
con maggiore attenzione (nel Maharashtra e Gujarat) l’esplosione pandemica risulta più contenuta.
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