martedì 19 aprile 2022

Kabul nuovamente chiazzata di sangue

Kabul ovest, Dasht-e Barchi, il quartiere degli hazara ancora intriso di sangue e morte. Due improvvise esplosioni di Ied all’uscita da una scuola superiore, poi un’altra a distanza di qualche chilometro ma nella stessa area etnico-urbana. Finora sei studenti uccisi, quattordici feriti e come al solito si pensa all’Isis-Khorasan che da anni perseguita la comunità sciita afghana. Tutto sommato la strage sembra contenuta perché dalle classi dell’istituto stavano uscendo un migliaio di allievi. Però nell’ospedale cittadino di Emergency parecchi giovani sono giunti in condizioni critiche e i medici disperano di salvarli. Mentre agenzie locali e la Reuters hanno battuto la notizia parlando di devastazione fin dentro la scuola dove spiccano “mura schizzate di sangue”. Inoltre filtra questa voce: guardie private che avevano in consegna la zona non sono riuscite a garantire la sicurezza. Una constatazione o il sospetto di collusione? La realtà mostra un controllo deficitario di questo quartiere, noto bersaglio del fondamentalismo islamico, da parte delle stesse forze dell’Emirato. Impossibile dire se voluto o meno, in altre fase gli stessi talebani ora al potere avevano colpito gli hazara, ma dall’agosto scorso si piccano di voler difendere cittadini e nazione, garantendo pace e tranquillità per tutti. Il ministro dell’Interno Sirajuddin Haqqani, di recente apparso alla luce del sole dopo un lungo periodo di copertura e autotutela, avrà pure munito di luccicanti divise le milizie talebane diventate polizia ufficiale, comunque i reparti stentano a garantire sicurezza davanti alle incursione bombarole dell’Isis. 

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