domenica 29 ottobre 2023

Turchia pro palestinese

 


Rossa come il sangue versato dalla gente di Gaza, compresi i fratelli di Hamas nient’affatto terroristi. Rossa come la bandiera-patria festeggiata nel giorno del centenario, la marea turca mossa dal presidente Erdoğan a sostegno del popolo palestinese ha sopravanzato ogni altra manifestazione di solidarietà che il mondo ha inanellato in questo fine settimana. Lo spazio antistante l’ex aeroporto Atatürk di Istanbul si è riempito all’inverosimile con una folla strabordante in quello che il governo ha definito “Grande incontro palestinese”, svoltosi mentre le bombe israeliane continuavano a squarciare edifici e vite umane nella Striscia. Intervenendo Erdoğan è stato perentorio: “Il principale colpevole del massacro che si svolge a Gaza è l'Occidente" e ha ribadito: “Hamas non è un'organizzazione terroristica. Israele è stato molto offeso da quest’affermazione... Israele è un occupante, io parlo chiaramente perché la Turchia non ti deve nulla”. Presenti nella piazza turca i leader della coalizione governativa, fra cui Devlet Bahçeli del Movimento Nazionalista, del Grande Partito dell'Unione Mustafa Destici, il nuovo responsabile del Partito del Welfare Fatih Erbakan, del Partito della Causa Libera Zekeriya Yapıcıoğlu e del Partito della Sinistra Democratica Önder Aksakal. Insomma è stato un incontro in grande stile dell’intero gruppo dell’Alleanza nazionale che ha riscosso successo nelle elezioni politiche e presidenziali del maggio scorso. Nessuna presa di posizione da parte del Partito repubblicano. Fra le sferzate rivolte ai politici occidentali il presidente turco ha rilanciato la proposta dell’immediato cessate il fuoco per porre fine a quello che ha detto ha il contorno “d’un genocidio”. Secondo le autorità sanitarie palestinesi, dal 7 ottobre almeno 7.703 palestinesi sono morti per i bombardamenti dell’Idf, tra essi 3.000 bambini. Più di 1.400 persone sono state uccise nell'attacco di Hamas contro i kibbutz nel sud di Israele.  

 


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