Enorme
esplosione stamane a Kabul in un’area affollata di passanti, presso un
capolinea di autobus. Finora si contano 28 morti e oltre trecento feriti, ma
vista l’entità della deflagrazione si cercano altre vittime sepolte sotto le
macerie e sono possibili ulteriori decessi fra i colpiti più gravi. L’esplosione
è rivendicata dal movimento talebano. L’attentato è stato provocato facendo deflagrare
un camion presso la sede di un sedicente ‘Direttorato della Sicurezza’ che
fornisce guardie del corpo ai parlamentari. Secondo notizie tuttora non
confermate dopo l’esplosione un gruppo armato avrebbe provato a entrare
nell’edificio facendosi largo a raffiche di mitra, sarebbe comunque stato
respinto. Testimonianze raccolte e diffuse dalla Reuters raccontano di decine di veicoli danneggiati e della rottura
di vetri in un’area molto ampia. La nuova campagna di primavera lanciata, come
accade da tempo, dai taliban aveva già avuto un precedente episodio giorni fa
con il suicidio d’un kamikaze su un bus a seguito del quale erano morti d’una
dozzina di soldati. Secondo Adbullah, accorso sul luogo dell’attentato, la
barbarie talebana prosegue la sua strada, mostrando il lato sanguinario di
sempre.
Ma le
affermazioni del primo ministro confermano pure che il tentativo di dialogo
provato dal presidente Ghani, cui nei mesi scorsi ha fatto da sponda il
presidente pakistano Sharif, è completamente fallito. L’ala irriducibile dei
turbanti ha orientato il nuovo leader Mansour a rigettare ogni tavolo
evidenziando ancor più le debolezze militari dell’esercito supportato dai
consiglieri statunitensi. In effetti la difesa delle città è diventata
un’impresa per l’Afghan National Army Force. Nonostante la mobilitazione
permanente gli attacchi a sorpresa dei ribelli sono ripetuti e non riescono a
essere filtrati da nessuna prevenzione. Poiché queste azioni paralizzano molte
attività i talebani, dallo scorso inverno, sembrano aver orientato l’offensiva
quasi esclusivamente su alcune aree urbane rispetto a quei territori rurali,
dove sono comunque presenti, ma con azioni più sporadiche. Alla finalità di
colpire i lealisti nei luoghi, dove dovrebbero teoricamente sentirsi sicuri, s’unisce
l’intento di diffondere un’indiretta propaganda alla popolazione. Nonostante gli
annunci e la prosopopea radicata anche nel nuovo governo fantoccio, il Paese è
assolutamente incontrollato.
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