Non sono dieci né
piccoli.
L’odierna India si discosta dal titolo del celebre giallo di Agatha Christie (Dieci piccoli indiani) e - celebrando il
giorno della sua Costituzione (26 gennaio 1950) successiva di tre anni dall’indipendenza
dal Raj Britannico - sfoggia orgogliosamente il proprio apparato militare che
la fa potenza, addirittura la quarta militare del globo. Senza un grande
pubblico, per via della pandemia da Covid che infiamma il mondo, sono sfilati
davanti al palazzo presidenziale di New Delhi odierni battaglioni e reparti
storici, fra performance acrobatiche e folkloristiche truppe cammellate. Vanto
nazionale con cui il governo del premier Modi, naturalmente presente per il
saluto delle autorità, concilia tradizione e muscolarità del Paese. Del resto,
scrutando le informazioni fornite dal sito Global
Firepower che esamina le Forze Armate nel mondo, l’India si colloca al
quarto posto dietro Stati Uniti, Russia e Cina. La classifica viene stilata
considerando svariati elementi: disponibilità e diversità degli armamenti, numero
dei militari, fondi, popolazione totale, tecnologia nazionale, condizioni
geografiche, logistiche, industriali, finanziarie, alleanze. L’insieme delle
voci determina un punteggio ipotetico, ritoccato dalla combinazione che viene
monitorata nel corso dell’anno. Col suo miliardo e trecento milioni di abitanti
l’India vanta un personale militare di circa 3,5 milioni di effettivi (il
secondo dopo la Russia), oltre duemila aerei di cui 692 da combattimento, 4.184
carri armati, 295 unità navali per un totale di oltre 55 miliardi di dollari
destinati alla difesa. Per la cronaca l’Italia ricopre l’11° posizione dietro
Brasile, Pakistan, Regno Unito, Francia, Sud Corea, Giappone. I nostri militari
sono 357.000, gli aerei 831 (415 da combattimento), 200 i carri armati, 143 le unità
navali e il Parlamento destina alla difesa circa 30 miliardi di euro all’anno
(nell’anno appena concluso sono stati 25, con aumenti dell’8% e del 15.7% nei
confronti del 2020 e del 2019). L’India è anche una delle potenze nucleari del
globo, sebbene in fatto di testate nucleari il suo impatto sia minore. Ne
possiede 150 (i dati ripresi dall’Osservatorio MilɆx sono del 2020), il dirimpettaio pakistano ne vanta dieci in
più, la Cina più del doppio (320), sebbene gli Stranamore restino sempre Russia
e Stati Uniti rispettivamente con 6.375 e 5.800 testate. Anche a noi la Nato
fornisce la “bomba”. Per la precisione quaranta di vecchia tipologia, ma è in
corso d’opera la sostituzione con le più moderne B61-12, collocate nei bunker
atomici di Ghedi, in provincia di Brescia e Aviano, nell’area di Pordenone.
Nessun commento:
Posta un commento