I cow boys
dell’Illinois non guardano per il sottile, né tantomeno lo fa un ex ufficiale
dell’Us Army che ritiratosi dall’opra svolta al servizio della nazione ha
avviato il personale business in un settore che non conosce flessioni. Attualmente
la rilanciata ArmiLite, specializzata in fucili e colt di cui l’esercito statunitense ricorda l’arma
d’assalto M16, produce un fucilone (AR-50A1) che fionda sul bersaglio tocchi di
proiettile calibro 50. Merce normalissima Oltreoceano, abbordabile nel prezzo
di poco superiore ai tremila dollari, roba per quei “piccoli omicidi” narrati
da Arkin prima del Bowling di Michael Moore. Eppure l’aziendina dell’Illinois
vuole strafare e pensa in grande che il suo nuovo prodotto sia un masterpiece.
Ecco, allora che l’arma letale la fa imbracciare a un capolavoro dell’esemplare
del combattente: il David michelangiolesco trasformato in contractor. Con
l’avvio della campagna pubblicitaria e la divulgazione di questa particolare
idea dell’arte s’è innescata la reazione di autorità museali, assessori alla
cultura, sovrintendenti fiorentini che ovviamente parlano di sfruttamento di
capolavoro e oltraggio all’etica dell’arte. S’è mosso anche il ministro
Franceschini che diffidando l’azienda ha promesso un’azione per l’immediato
ritiro della pubblicità. Vivaddio, un contrattacco senza alcun tentennamento
contro chi ha dimestichezza coi fucili. Mica robetta.
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