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giovedì 18 novembre 2021

Il governo pakistano sceglie la libertà di fondamentalismo

Saluta, sorride. Riceve l’onda di giubilo di attivisti e fan Hussain Rizvi, il leader dei Tehereek-i Labbaik Pakistan, liberato stamane a Lahore. Per lui si sono spalancate le porte di Kot Lakhpat, un lager per quattromila detenuti che ne ospita più di quindicimila. Un posticino con tanto di forca per le esecuzioni dove già in passato chi era entrato in piedi ne usciva definitivamente disteso. Non è il caso di Rizvi, peraltro mica condannato alla pena capitale, ma a una reclusione (durata sette mesi) per gli infuocati interventi che ne ribadivano la collocazione nella lista dei politici settari accusati di terrorismo. La rimozione del suo nome da quella lista lo restituisce alla vita pubblica, e probabilmente a rinnovati proclami settari. Appena uscito di prigione Rizvi s’è recato nel quartier generale del partito, nella città di Lahore, nella moschea Rehmatul Lil Alameen ha incontrato, fra l’interno e l’esterno, migliaia di sostenitori giubilanti. Il rilascio era atteso, anzi rientrava nell’accordo che alcuni ministri dell’esecutivo Khan, complice il premier, avevano sottoscritto giorni or sono per far cessare la protesta dei militanti del TLP. Questi avevano bloccato importanti arterie del trasporto mercantile interno, mettendo a repentaglio forniture e commerci. La scarcerazione ha creato dissensi fra alcuni esponenti del governo, contrari alla sanatoria lanciata non solo sul nome di Rizvi, ma dello stesso raggruppamento fondamentalista. Eppure il passo è stato compiuto e ancora maggiore è la gioia dei supporter TLP perché Rizvi figlio potrà partecipare alla commemorazione dell’anniversario della morte del padre che ricorre il prossimo 20 novembre. Tutto sarà ricordato col rituale denominato Urs, detto ‘matrimonio del santo’, con cui il sufismo indica l’abbandono del corpo che si è unito all’Eterno. Per il raduno è stato predisposto dal governo un ampio apparato di controllo con telecamere e vigilanza attorno alla moschea. Dopo i festeggiamenti c’è chi s’aspetta ulteriori escalation delle posizioni settarie dei TLP, rivolte alle minoranze confessionali e a chi non pensa e non prega come loro. 


 

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