Ennesimo massacro di studenti, come a Peshawar a fine 2014. In quell’occasione si
trattava di figli di ufficiali dell’esercito di Islamabad che frequentavano le
scuole dell’obbligo presso un complesso privato. Ne furono uccisi
centoquarantaquattro. Stamane le ventuno vittime sono universitari e qualche
docente della struttura Bacha Khan, sita a Charsadda, sempre nel nord-ovest
pakistano, la parte estrema di quel territorio (le Federally Administered Tribal Areas) su cui i locali talebani
rivendicano autonomia politico-amministrativa. Una teorizzazione che da tempo
sviluppa anche pratiche terroriste per affermare un totale controllo del
territorio, che la branca estrema della famiglia dei turbanti - i Tehreek-i-Taliban
- esaspera con gesti stragisti. Rivolti contro il governo di Sharif, assai
disponibile ad assecondare i piani internazionali di controllo dell’area, ai
quali i miliziani Tehreek s’oppongono col disprezzo per la vita degno dei più
crudeli jihadisti del Daesh. Fra le due componenti ci sarebbe anche un’intesa
per quel che riguarda l’intervento nella regione. Pochi giorni fa, proprio a
Islamabad, s’era tenuto un incontro fra le diplomazie statunitensi e cinesi,
più quelle pakistane e afghane per concertare piani d’intervento per garantire
maggiore sicurezza alle iniziative imprenditoriali e commerciali che si
sviluppano in zona.
L’intento
dei Tehreek, e di altre componenti talebane dissidenti dal fronte stretto
attorno al leader Mansour, è quello di rendere impossibile la vita ordinaria
nell’area, colpire le scuole ha il doppio valore di minare i ritmi quotidiani e
introdurre ansia e terrore fra la componente giovanile che rappresenta il
futuro. L’obiettivo delle università, come accadde in altre fasi anche a Kabul,
mira a impedire la formazione di un ceto dirigente impiegato nei disegni di
collaborazione con la presenza straniera nel Paese. Il messaggio è rivolto
anche ai capi tribù pashtun che per un lungo periodo hanno collaborato col Raj
britannico, nella fase coloniale, e coi governi autoctoni ricevendo la
possibilità di rappresentanza nei rami parlamentari. I talebani, che in
Afghanistan presero il potere per un quinquennio (1996-2001), mirano a un
proprio emirato fuori da mediazioni coi sistemi dei vecchi e nuovi imperi e
degli stati (più o meno fantoccio) che interloquiscono con loro. Secondo
dichiarazioni del governo pakistano l’azione terroristica è stata contenuta
dall’intervento di unità speciali dell’esercito, bloccate in un primo momento
da una fitta nebbia presente nella pianura dove sorge il campus universitario.
Questo conta tremila iscritti e al momento dell’attacco erano presenti anche
seicento ospiti. Il locale ministero della Salute ha comunicato che negli
ospedali sono giunti anche cinquanta feriti, tutti colpiti da proiettili
esplosi durante le sparatorie fra talebani e agenti dell’antiterrorismo.
Nessun commento:
Posta un commento